L’argento è un materiale splendido, capace di arricchire una tavola apparecchiata, arredare, dare luce naturalmente agli angoli che abbelliamo con monili e ninnoli. Come ben sappiamo, però, tende ad annerire e perdere brillantezza con estrema facilità.
Il processo che comporta la perdita di lucentezza del metallo si chiama ossidazione, ed avviene principalmente a contatto con l’aria e con altri agenti atmosferici ed ambientali.
Il contatto con il sudore, un ambiente troppo caldo o umido, alcol, zolfo profumi e lacche tendono a rovinare i nostri oggetti preziosi, che col tempo diventano scuri ed opachi.
Vediamo dunque come pulire l’argento annerito: i metodi a disposizione sono molteplici, tratteremo qui quelli notoriamente più efficaci, e quelli che non ci aspetteremmo mai di leggere in una guida su come si pulisce l’argento.
Aceto, bicarbonato e un foglio di alluminio
Lo sappiamo ormai bene: aceto e bicarbonato sono immancabili in ogni casa, specie quando si tratta di pulire o smacchiare qualcosa. La pulizia dell’argento non fa eccezione, in questo. Vediamo dunque velocemente come lucidare l’argento con l’aiuto di questi prodotti.
- L’aceto. Quando parliamo di aceto, parliamo quasi sempre di aceto di vino bianco: questo, a differenza dell’aceto di mele, contiene infatti l’acido acetico, quell’agente naturale che distrugge grasso e sporco quando usato per le pulizie.
Per pulire l’argenteria usando l’aceto, bisognerà attrezzarsi con un pentolino, dell’acqua, un contenitore, della carta stagnola e del sale grosso. Rivestite il contenitore di carta stagnola, e metteteci il sale grosso.
Appena sopra al sale, posizionate gli oggetti che dovete lucidare. Una volta riscaldata l’acqua, versatela all’interno del contenitore, in modo da coprire i vostri oggetti. I primi effetti si iniziano a vedere già dopo pochi minuti.
- Il bicarbonato è alla base della maggior parte dei prodotti chimici in commercio destinati alla pulizia dell’argenteria, ma può essere utilizzato anche nello stato naturale. Come per il procedimento sopra, avrete bisogno di un contenitore adatto ad ospitare gli oggetti che intendete pulire e di un foglio di carta stagnola con cui ricoprirlo.
Una volta foderato il contenitore, riempitelo con acqua calda, a cui aggiungerete qualche cucchiaio di bicarbonato e del sale da cucina. Una volta immersi monili e posate nella soluzione, basterà aspettare un’ora, rimuoverli ed asciugarli attentamente.
Forse vi state chiedendo perchè sia necessario l’utilizzo della carta stagnola. La risposta è semplice: quelle parti che vedete annerite non sono che trasformazioni del metallo in un sale composto di argento e zolfo, che si chiama solfuro d’argento.
- L’alluminio – presente sulla superficie della carta stagnola – reagisce chimicamente con l’argento: mentre l’alluminio si ossida producendo dei sali, il solfuro di argento presenta il processo inverso, riducendosi ad argento metallico, ovverosia quel metallo visibilmente brillante e lucido di cui conosciamo bene l’aspetto ed il fascino.
Usate ciò che avete in dispensa!
Esistono metodi davvero impensabili per pulire e lucidare l’argenteria di casa: in quanto metallo, quindi elemento chimico puro (Ag è la sua formula sulla tavola periodica degli elementi), l’argento reagisce con una quantità di agenti e reagenti chimici sensibilmente più alta rispetto a molecole complesse come quelle presenti, per esempio, negli oggetti in plastica.
Succede quindi che si possa pulire l’argenteria, tanto quanto un anello brunito o ingiallito dal tempo o un bracciale etnico particolarmente ossidato usando dei prodotti che conserviamo abitualmente nella dispensa della cucina.
- L’acqua di cottura delle patate: come l’alluminio, anche l’amido è un ottimo reagente per il solfuro di argento; ciò significa che trasforma chimicamente la parte annerita del metallo, portandola allo splendore originale. Pulisce dunque il metallo in maniera ineccepibile grazie ad una modificazione chimica che non è dannosa per l’uomo e l’ambiente.
Lessate una grossa patata; filtrate l’acqua di cottura con un panno in cotone e, senza lasciarla freddare, immergetevi i vostri oggetti preziosi. Dopo mezz’ora la vostra argenteria sarà come nuova, in maniera del tutto naturale.
- Il Ketchup è una delle salse più usate: la presenza di pomodoro e aceto lo rendono un alimento particolarmente acido, ed un’acidità siffatta si rivela estremamente utile in operazioni di smacchiatura.
Come lucidare l’argento ossidato, nero o ingiallito che sia, con la salsa ketchup? Semplicemente usandolo come un qualunque prodotto specifico per la pulizia dell’argenteria.
Applicatelo sull’oggetto da trattare, lasciatelo in posa per qualche minuto…e avrete un risultato davvero insperato.
La soluzione è in frigo
Dopo aver visto come pulire l’argento con dei prodotti che certamente abbiamo nella nostra dispensa, passiamo ai prodotti che troviamo direttamente nel frigo di casa.
- La coca-cola, come il ketchup, è nota per l’alta acidità. Contiene infatti una concentrazione di acido fosforico decisamente alta (circa 325 mg/l), che la rende sensibilmente più acida dell’aceto.
La presenza di acido fosforico la rende un prodotto ideale per la disincrostazione e la lucidatura dei metalli.
Immergete la vostra argenteria nella coca-cola, aspettate una notte e risciacquate con cura. Ovviamente, l’alto potere corrosivo della bevanda non è compatibile econ la presenza di pietre preziose o lavorazioni particolarmente fini e delicate.
- La birra può rivelarsi altrettanto utile, e meno aggressiva della coca-cola; il procedimento è lo stesso, ma si può estendere anche ad oggetti preziosi, essendo la birra molto più delicata della cola.
- Il limone, specialmente se mescolato con un cucchiaino o due di bicarbonato, è un altro ottimo alleato per la pulizia dell’argenteria. Bagnate con la soluzione di limone e bicarbonato un panno in cotone, e strofinate l’argenteria brunita. Vedrete sin dai primi passaggi una sostanza verde staccarsi dall’oggetto: è la parte ossidata, lo zolfo, che viene eliminata dalla superficie.
Coca e birra sono ideali per lucidare un oggetto particolarmente ossidato e annerito, ma necessitano di almeno una notte per dare gli effetti sperati. L’utilizzo del limone è molto più rapido e presenta meno rischi per le parti più delicate dei nostri monili argentati.
Gesso e dentifricio
Abbiamo visto come lucidare l’argento annerito con quello che abbiamo in casa, in dispensa o in frigorifero. Esistono però ancora due metodi particolarmente noti per pulire l’argenteria.
- Il dentifricio è una delle soluzioni da sempre preferite per la lucidatura dell’argenteria, specie quando si tratta di oggetti molto piccoli come anelli, bracciali e monili vari. Come pulire l’argento usando il dentifricio?
È semplice: aiutandovi con un panno in stoffa o in carta, purchè non ruvida, passate una piccolissima quantità di dentifricio sulle parti annerite degli oggetti da trattare, in modo da coprirle. Vedrete dei miglioramenti netti sin dal primo passaggio.
Nel caso in cui lo preferiate, potete utilizzare uno spazzolino da denti per strofinare le superfici.
- L’ammoniaca, che spesso abbiamo in casa per fronteggiare le punture di insetti in estate, funziona benissimo anche come prodotto per la lucidatura dell’argento. È sufficiente passare sugli oggetti una spugna imbevuta di acqua e ammoniaca per far tornare a brillare l’argenteria più malridotta.
Qualche consiglio in più
L’argento, lo sappiamo, è assai delicato. Se volete evitare di pulirlo spesso, o di dover ricorrere alla pulizia professionale (che avviene in un buratto, identico a quello che usano i carrozzieri), è bene che trattiate con attenzione i vostri monili argentati.
Alcuni fattori sono particolarmente dannosi per l’argento, in particolare:
- lo zolfo, diretto responsabile dell’ossidazione del metallo: è bene dunque non indossarlo alle terme o nei pressi di acque sulfuree;
- la lacca e i prodotti cosmetici: è bene indossare il nostro bracciale argentato soltanto dopo il make up e l’applicazione di prodotti per capelli;
- l’aria salmastra: è un peccato, ma i nostri gioielli in argento temono l’aria di mare; sarà perciò preferibile optare per altri monili;
- il sudore: sarebbe bene non esporre il metallo al sudore in generale, quantomeno è bene limitarne il più possibile il contatto diretto.
Anche la frutta marcia e i gambi dei fiori, curiosamente, hanno effetti deleteri sulla lucentezza del metallo. Il gesso, d’altro canto, può aiutare molto nella manutenzione dell’argenteria: un gessetto per lavagna, inserito nel cassetto in cui la riponete, assorbirà l’umidità in eccesso, rallentando il processo di ossidazione e con ciò la necessità di pulire l’argenteria troppo spesso.