L’aerosol è un apparecchio assai diffuso, che si usa per il trattamento di molte affezioni del sistema respiratorio, quali allergie, raffreddori, sinusiti, bronchiti. Non ha controindicazioni, perchè non agisce in maniera sistemica ma consente di trattare le patologie a carico del sistema respiratorio in maniera localizzata e capillare.
Può essere usato da tutti, anche ogni giorno: si associa facilmente ai bambini, per cui spesso è il metodo di somministrazione più rapido ed efficace, ma è indicato anche per gli adulti e si può fare l’aerosol anche come forma di prevenzione nel caso di patologie croniche.
Vediamo dunque come si usa l’aerosol, come funziona e quale è il migliore aerosol per le nostre esigenze.
Quando usarlo?
La vaporizzazione dei farmaci tramite aerosol consente la somministrazione locale dei farmaci, che arrivano direttamente alle vie respiratorie interessate dal problema. Questo tipo di assunzione, a differenza di quella sistemica o per via orale, ha il pregio di non sortire alcun effetto indesiderato.
Inoltre, poichè richiede una minima collaborazione da parte del “paziente”, l’aerosol è adatto ad essere utilizzato anche da bambini e persone molto anziane: basta mettere la mascherina sul volto per assumere il farmaco. É particolarmente indicato per ridurre broncospasmi ed edemi, ed un suo uso costante e moderato è consigliato in caso di asma bronchiale ed altre affezioni croniche a carico delle vie respiratorie.
Fare aerosol è spesso la soluzione ideale per la somministrazione contemporanea di più farmaci o principi attivi, che possono essere miscelati direttamente nel nebulizzatore ed essere così assunti per via inalatoria.
Quando si hanno problemi respiratori e non si vogliono assumere farmaci per via orale, l’aerosol è la soluzione giusta. Similmente, è perfetto nella terapia e nel trattamento di disturbi cronici o cronicizzanti quali riniti e bronchiti. Vediamo ora come fare aerosol nel migliore dei modi.
Come si usa l’aerosol?
Vediamo schematicamente come si usa l’aerosol:
- Per prima cosa bisogna montare il macchinario: assemblare i tubi di raccordo tra ampolla, compressore e inalatore;
- possibilmente con una siringa sterile, va inserita la soluzione medicale all’interno dell’ampolla, generalmente in vetro;
- quando possibile, è bene sincerarsi di assumere una postura corretta: l’ideale sarebbe stare seduti, con il busto eretto, in posizione rilassata; è importante mettere bene la maschera, e tenere l’inalatore in verticale;
- una volta attivato il macchinario, è consigliabile farlo vaporizzare almeno 15 secondi a vuoto, per stabilizzare le particelle in sospensione;
- per un uso corretto dell’aerosol, è bene inspirare lentamente cercando di trattenere l’aria per una durata di almeno 5/10 secondi negli adulti; nel caso dei bambini, sarà bene lasciarli trattenere il respiro per meno tempo;
- quando il macchinario cambia rumore, o non produce più soluzione nebulizzata, il nostro trattamento è terminato.
Non esiste una durata predefinito per i trattamenti aerosol: la nebulizzazione dipende esclusivamente dalla quantità di farmaco inserita nell’ampolla (3 ml in soluzione corrispondono a circa 10 minuti di inalazione).
Da dove iniziare?
Abbiamo visto quando fare aerosol, ma come funziona? E come si fa aerosol?
Le qualità terapeutiche del trattamento tramite aerosol sono dovute al fatto che questo strumento produce una sospensione, ovvero una miscela di liquido e gas, le cui particelle sono così piccole da riuscire a raggiungere le parti interessate dalle infiammazioni, all’interno dell’apparato respiratorio.
Una volta inserito nel dosaggio prescritto il farmaco nell’ampolla ed attivato il compressore dell’aerosol, questo inizierà a far circolare l’aria ad altissima velocità all’interno del meccanismo.
La depressione causata dalla velocità del flusso d’aria, spingerà la soluzione farmacologica dall’ampolla verso l’uscita, laddove avremmo inserito l’accessorio per l’inalazione più adatto.
Cosa troviamo nella scatola di un apparecchio del genere? L’aerosol è composto da un compressore, un’ampolla ed un accessorio per l’inalazione. Generalmente, i più utilizzati sono:
- Il boccaglio: è l’accessorio più indicato per il trattamento delle vie respiratorie inferiori, poichè è quello che disperde la minor quantità di nebulizzazione. Identico al boccaglio che si usa al mare, va trattenuto serrando i denti, a bocca chiusa, mentre si effettuano respiri profondi usando soltanto la bocca;
- la mascherina: è lo strumento più comodo, il più facile da far usare ai bambini; si tratta di una mascherina che copre naso e bocca, e che è sufficiente far aderire al viso. Il farmaco vaporizzato va respirato usando sia il naso che la bocca, che va tenuta aperta, idealmente facendo respiri lunghi e tentando di trattenere il respiro per qualche secondo;
- la forcella: è l’accessorio forse meno utilizzato nel fare l’aerosol, anche se spesso indicato come quello che funziona meglio. È indicata per la somministrazione diretta alle mucose nasali, perciò in caso di riniti o sinusiti; spesso si tende a preferire però, per questo tipo di problemi, il sistema delle docce nasali.
Una volta scelto l’inalatore, possiamo montare il nostro macchinario e procedere secondo lo schema riportato sopra.
É importante respirare nel giusto modo durante la nebulizzazione: lentamente, usando naso o bocca o entrambi in base alla patologia che vogliamo curare, e cercando di trattenere il respiro per qualche secondo di modo che i farmaci possano raggiungere la loro destinazione più agevolmente.
Qualche suggerimento per usarlo al meglio
É importante però utilizzare coscienziosamente lo strumento, evitando grosse fuoriuscite di nebulizzazione (possibili in particolare con la mascherina, qualora non indossata bene) e tenendo sempre a mente che l’incisività del trattamento dipende anche da noi.
Se soffriamo di sinusite, per esempio, è bene respirare più in profondità con il naso, anche a bocca chiusa, e prestare minore attenzione a quanto avviene nelle vie respiratorie profonde. Se invece stiamo trattando una bronchite, la maggiore incisività dell’aerosol sarà data da una respirazione a bocca ben aperta e il più profonda possibile.
Una volta utilizzato l’aerosol, è molto importante lavarlo con acqua calda, meglio se distillata. Le diverse componenti, compresi i tubi di raccordo, vanno lavati anch’essi solo con acqua calda, anche in lavastoviglie purchè senza l’utilizzo di detergenti.
Tra le buone abitudini, è bene ricordare che nel caso di un uso quotidiano o prolungato dell’aerosol tutte le parti in plastica (tubi, maschera, boccaglio) andrebbero cambiate almeno due volte l’anno.
Come scegliere l’apparecchio da usare?
Quando parliamo di aerosol, nella maggior parte dei casi stiamo parlando di aerosol a compressione, quelli in cui un motorino mette in circolo l’aria a velocità così elevate da spingere fuori il contenuto dell’ampolla in forma di nebulizzazione.
Esistono però anche aerosol ad ultrasuoni, che sfruttano il movimento di cristalli di quarzo per movimentare la soluzione farmacologica. Questi aerosol di nuova generazione, pur consentendo una vaporizzazione ottimale ed essendo molto meno rumorosi degli aerosol tradizionali, sono molto costosi e meno resistenti degli altri, motivo per cui non sono ancora mezzi diffusi.
Nel momento in cui dobbiamo scegliere quale apparecchio per fare l’aerosol usare, dovremmo considerare che non esiste il miglior aerosol in commercio, ma andranno invece valutati diversi fattori, in particolare:
- la qualità delle particelle emesse dall’aerosol: la dimensione delle particelle nebulizzate viene espressa in micron, ed è spesso decisiva in quanto alcune terapie necessitano particelle anche di 0.5 micron. Quasi tutti gli apparecchi aerosol in commercio garantiscono un livello di 3 micron, ma nel caso in cui necessitiamo di una nebulizzazione più specifica è bene controllare tra le specifiche dell’apparecchio.
- la rapidità di nebulizzazione, viene misurata generalmente in ml/minuto, ed è essenziale: mentre i modelli tradizionali a compressione nebulizzano tra i 0,2 e i 0,3 ml al minuto, quelli ad ultrasuoni consentono sedute assai più brevi, arrivando al doppio della velocità.
Vanno poi considerate altre esigenze, che ad oggi i modelli in commercio promettono di soddisfare: esistono apparecchi aerosol con la funzione di “doccia nasale”, ideali per chi soffre di allergie e sinusiti, e ci sono gli aerosol che si puliscono da soli una volta terminato l’utilizzo.
Il miglior aerosol, dunque, è quello che meglio di adatta alle nostre esigenze. Se soffriamo di allergie stagionali e usiamo l’aerosol praticamente ogni giorno, per esempio, opteremo per un modello magari più silenzioso, e che consenta la nebulizzazione nasale (tramite forcella o doccia nasale).
Nel caso in cui usiamo l’aerosol soltanto per trattare una brutta bronchite episodica, saranno invece importanti la dimensione delle particelle emesse dal macchinario e la presenza di un boccaglio.