Nel corso del mese, la temperatura corporea di una donna varia in base al ciclo mestruale e, in base ai valori indicati dal termometro, è possibile individuare la fase di ovulazione, cioè il periodo più fertile durante il mese.
Molte donne hanno l’abitudine di misurare ogni giorno la propria temperatura basale scegliendo questo come metodo contraccettivo naturale o semplicemente come punto di riferimento se si desidera una gravidanza.
Ma capiamo insieme cos’è e come si misura la temperatura basale.
Cos’è la temperatura basale?
La temperatura basale è la temperatura del corpo umano al momento del risveglio, prima di cominciare qualsiasi attività, quindi, appunto, in condizioni basali. Monitorarla può essere utile per una donna alla ricerca di metodi contraccettivi naturali o per una donna che, invece, sta cercando di avere un bambino e, quindi, ha bisogno di individuare il proprio periodo fertile.
Non esiste, però, una temperatura basale giusta che sia valida per ogni donna. Quello che conta è l’innalzamento o l’abbassamento della temperatura, quindi il suo variare nel tempo. È utile quindi annotare ogni giorno i valori su un’agenda e capire quali siano i valori medi della propria temperatura basale.
Quando si misura la temperatura basale
La temperatura basale deve essere misurata, a partire dal primo giorno del ciclo mestruale, ogni giorno possibilmente alla stessa ora, o perlomeno con una differenza di massimo un’ora e mezza, e procedere per circa 4/5 mesi. La cosa più importante è misurarla al momento del risveglio, ancora prima di alzarsi e di parlare, e, preferibilmente, prima delle 8 del mattino.
Ogni movimento, infatti, potrebbe compromettere i valori effettivi della temperatura innalzandola. È necessario, inoltre, aver dormito almeno 3 ore consecutive prima di misurarla. Quando si annotano i valori giornalieri della temperatura può essere utile segnare anche l’ora esatta così da avere un monitoraggio più esatto.
Temperatura basale e ciclo mestruale
Come abbiamo già detto, la temperatura corporea di una donna cambia in base alla fase del ciclo mestruale: è più bassa nella prima metà del ciclo mestruale e si innalza di qualche decimo di grado in prossimità del periodo fertile dell’ovulazione, quindi quando i livelli di progesterone si alzano.
Misurarla quotidianamente è utile quindi per quelle donne che si ritrovano, per esempio, con un ciclo irregolare e che, quindi, hanno bisogno di capire quando si trovano nel periodo fertile, adottandolo come un metodo contraccettivo naturale oppure come una strategia per capire qual è il momento migliore per rimanere incinta.
1. La temperatura basale come metodo contraccettivo
Se si desidera usare metodi contraccettivi naturali, esaminando il proprio corpo e il modo in cui funziona, si può monitorare la propria temperatura basale e individuare quelli che sono i giorni non fertili, cioè quando i valori della temperatura si mantengono più alti per almeno 3 giorni consecutivi (solitamente i giorni prima del ciclo).
Bisogna tener conto, però, del fatto che questo metodo non dà assoluta sicurezza perché non è affidabile al 100%. Ci sono infatti numerosi altri fattori che possono influenzare la temperatura basale, come vedremo più avanti.
2. La temperatura basale e la gravidanza
Se si desidera una gravidanza, si possono aumentare le possibilità di rimanere incinta controllando la propria temperatura basale nei giorni che precedono l’ovulazione. In questa fase, infatti, la temperatura dovrebbe abbassarsi improvvisamente di alcuni decimi di grado. È in questa fase che le probabilità di rimanere incinta sono più alte. Dopo circa due giorni di massima fertilità, la temperatura comincia a rialzarsi arrivando a valori più alti rispetto alla fase pre-ovulatoria.
Come si misura la temperatura basale
Per misurare la temperatura basale bisogna fornirsi di un termometro apposito perché quello usato normalmente per misurare la febbre non è molto preciso. Esistono in commercio diversi tipi di termometro per la temperatura basale, molto accurati nella misurazione e, tra i più tecnologici, ci sono anche termometri che possono collegarsi a un’apposita App per tenere nota dei valori e generare grafici in base all’andamento della temperatura.
È fondamentale, comunque, che si usi sempre lo stesso termometro per garantire un monitoraggio ottimale e che venga usato sempre nello stesso modo, scegliendo tra la misurazione per via rettale, vaginale o orale (quella ascellare non ha nessuna utilità). Ecco nel dettaglio come si misura:
- Misurazione rettale: questo è il metodo più preciso. Bisogna disporsi sul fianco con le ginocchia flesse e inserire il bulbo del termometro nel retto. Quindi attendere 5 minuti o, se si usa un termometro digitale, fino al segnale acustico;
- Misurazione vaginale: anche questo è un metodo molto preciso. Allo stesso modo, bisogna inserire il bulbo nella vagina e attendere 5 minuti. Bisogna pensare sempre anche alla posizione delle gambe: tenerle o sempre aperte o sempre chiuse altrimenti la misurazione potrebbe risultare imprecisa;
- Misurazione orale: mettere il bulbo sotto la lingua, vicino ai molari e sempre sullo stesso lato, nella cosiddetta “tasca di calore”. Tenere la bocca chiusa e respirare con il naso. Dopo 8 minuti, o al segnale acustico, si può rimuovere il termometro.
Fattori che possono influenzare la temperatura basale
Bisogna comunque tenere in mente, come abbiamo anticipato prima, che alcuni fattori possono influenzare la temperatura basale. Ecco quali:
- Squilibri ormonali e innalzi febbrili
- Uso di un termometro diverso
- Influenza
- Uso di alcool o stupefacenti
- Vaginite
- Depressione
- Ansia
- Sonno insufficiente (minore di 3 ore)
- Assunzione di farmaci
- Emozioni eccessive
- Insonnia
Questi sono solo alcuni dei fattori che potrebbero alterare i valori della temperatura basale, rendendone la misurazione un metodo non totalmente affidabile. Ci sono però anche altri fattori che possono aiutare la donna a capire in che periodo del suo ciclo mestruale si trova. Tra questi i vari sintomi tipici dell’ovulazione come, ad esempio, la produzione di muco cervicale che segna la fase iniziale e quella finale dell’ovulazione:
- Quando il muco è filante e acquoso, quasi trasparente, significa che si è nella fase pre-ovulatoria;
- Quando invece il muco diventa più grumoso e giallognolo è segno che è intervenuto il progesterone e che si è entrati nella fase di ovulazione, quindi nella fase di massima fertilità.
Capire come si misura la temperatura basale è comunque il primo passo per cominciare a scoprire come funziona il proprio corpo e per guadagnare un maggiore controllo e una maggiore sicurezza su se stessi.