La cravatta è lo status symbol per eccellezza, se parliamo di abbigliamento maschile. È a volte un obbligo, altre un vezzo o un dettaglio che fa la differenza.
Elegante, semplice ed essenziale, è un oggetto che non può mancare nell’armadio di un uomo.
Apparsa per la prima volta in Francia durante il regno di Luigi XIII, quando i soldati croati erano soliti usarla per proteggere il collo dal freddo, la cravatta è diventata ben presto un oggetto da sfoggiare a corte con stile, magari da mettere insieme a nastri di seta e merletti.
Oggi si indossa la cravatta per le occasioni speciali, per i colloqui di lavoro e ogniqualvolta si voglia indossare un oggetto distintivo e al tempo stesso discreto che mette in luce un dettaglio, un particolare a cui molti uomini non rinunciano mai.
Vediamo come fare il nodo alla cravatta, con le istruzioni dettagliate per fare alla perfezione I quattro nodi più popolari ed usati dagli uomini di tutto il mondo.
1. Il nodo semplice
Si tratta del nodo più classico, semplice e più utilizzato per le cravatte, in quanto adatto a quasi tutte le tipologie di cravatta e di collo di camicia. Viene indicato come il nodo perfetto per gli uomini di alta statura, ma è l’ideale soprattutto per chi non è abituato a mettere la cravatta.
Essendo un nodo base, viene da sè che risulterà piuttosto stretto se applicato a delle cravatte fini, e più largo invece qualora si utilizzino delle cravatte spesse o dal tessuto pesante.
Come fare il nodo semplice? Innanzitutto ponete la cravatta intorno al vostro collo, avendo cura di alzare il collo della camicia, con la parte più larga alla vostra destra e leggermente più scesa della parte più sottile. Incrociate dunque la gamba (la coda più larga sul fronte della cravatta) sulla gambetta (la parte più stretta, che rimarrà sul retro).
Fate poi scivolare la gamba sotto la gambetta, e riportatela poi sopra. Una volta eseguita questa operazione, fate passate la gamba verso l’alto sotto il nodo in formazione, che sarà più o meno orizzontale. Potete aiutarvi, per mantenere fisso il nodo in formazione, assicurandolo momentaneamente con una leggera pressione dell’indice.
Togliete il dito dal nodo e fate scivolare la gamba all’interno dell’anello che si sarà formato al di sotto del vostro collo. Ora, il nodo è praticamente fatto e non resta che stringerlo. Tirate dunque, con la gambetta ferma, la gamba per stringere il nodo e tiratelo verso il primo bottone della camicia. Inutile dire che tale operazione andrebbe svolta con molta delicatezza, affinchè nell’annodare non si finisca con lo spiegazzare la cravatta.
Se avete indossato bene la cravatta, dovreste vedere soltanto la gamba, e la sua estremità dovrebbe coincidere con l’inizio della cintura. La gambetta, invece, dovrebbe restare completamente nascosta sul retro della gamba.
Provate e riprovate per avere l’effetto desiderato: il nodo semplice è di rapida esecuzione, e sicuramente riuscirete ad ottenerne un esemplare perfetto dopo pochi tentativi.
2. Il nodo doppio
E’ un nodo molto usato, in particolare perchè adatto a tutti i tipi di camicia e dà ottimi risultati con tutti i tipi di cravatta, purchè non siano di tessuto troppo spesso o pesante.
In particolare, il nodo doppio è spesso un’ottima soluzione nel caso in cui vi accorgeste che la vostra cravatta è leggermente troppo lunga: facendo la gamba un giro in più intorno all’anello che costituirà il nodo finale, è possibile rosicchiare un po’ di lunghezza ad una cravatta appena fuori misura.
Come si fa il nodo doppio? Esattamente come il nodo semplice, ma facendo passare la gamba per due volte intorno alla gambetta.
Quindi: col collo della camicia alzato, la gamba a destra e la gambetta a sinistra, assicuratevi che la gamba sia decisamente più lunga della parte che andrà sul retro.
Passate dunque la gamba attorno alla gambetta per due volte, e posizionate la gamba verso l’alto facendola scorrere sotto all’anello che si sarà formato. Come per il nodo semplice, assicurate il nodo in formazione con un dito e stringetelo tirando delicatamente la gamba verso il basso. Prima di stringere del tutto il nodo doppio, portatelo con dei delicati movimenti sino al bottone più in alto della camicia, nella posizione in cui vorrete indossare la cravatta.
3. Il nodo Windsor
Abbiamo visto come si fa il nodo alla cravatta partendo dai fondamentali. Veniamo dunque alle cravatte delle grandi occasioni. Il nodo Windsor è così elegante e raffinato che prende il nome dal nobile che negli anni lo ha reso popolare e molto di tendenza: il Duca di Windsor.
Non è un nodo adatto a tutti i tipi di camicia o di collo: trattandosi di un nodo molto grande, è l’ideale per i colli aperti (come gli italiani o, appunto, i Windsor). Non a caso ne esiste una versione leggermente meno voluminosa, il cosiddetto mezzo Windsor. Si tratta di un nodo piuttosto complesso da realizzare in maniera ineccepibile.
La prima cosa da fare è allacciarel’ultimo bottone della camicia; indossata la cravatta in maniera asimmetrica, con la gamba molto più lunga della gambetta, incrociate la parte larga sulla stretta. Fate fare alla gamba un giro intorno alla gambetta avvolgendola sul lato sinistro della giuntura.
Una volta che la gamba si trova di nuovo verso fronte, passatela dietro la gambetta e rigiratela verso l’interno del collo. Portate poi la gamba sull’altro lato ed eseguite lo stesso nodo.
Andate poi a formare il nodo vero e proprio passando la gamba sotto alla gambetta orizzontalmente, fatela poi risalire verso l’alto facendola passare sotto alla cravatta e chiudete facendola scorrere all’interno dell’anello che si sarà formato frontalmente.
Il nodo Windsor deve essere ben centrato e, se ben fatto, arriva a coprire il primo bottone della camicia. Con movimenti delicati portate dunque il nodo verso il centro e verso l’alto, fino alla sommità del collo della vostra camicia.
4. Il nodo papillon
Pensate che i papillon si indossino già annodati? Quale orrore. Se la cravatta è sintomo di eleganza e ricercatezza, lo stesso si può dire del “farfallino”, che tra l’altro si sta guadagnando un posto di primo piano nella moda delle prossime stagioni.
La maniera più nota di indossare il papillon è sullo smoking nero, con camicia bianca possibilmente con collo cassé. In questa declinazione più tradizionale, il papillon è fondamentalmente un cravattino nero.
È pur vero che oggi si possono trovare esemplari piuttosto particolari, eleganti oppure casual, da indossare con una certa disinvoltura. Vediamo come fare il nodo al papillon in pochi passaggi.
Fate scivolare il cravattino attorno al collo, posizionamndo le estremità ad un’altezza piuttosto diversa in modo che siano asimmetriche. Incrociate poi l’estremità più lunga sopra quella più corta e fatela poi passare sotto il papillon, portandola verso l’alto.
Le due ali del papillon sono formate dall’estremità corta posta orizzontalmente. Piegate dunque in tal senso la parte corta del farfallino e portate la più lunga sul davanti e poi di nuovo sul retro: così nasconderete la parte che non deve essere visibile dietro al nodo del vostro papillon appena fatto.
In un papillon perfetto, le estremità dovrebbero andare a coincidere con la distanza tra le vostre pupille. Ci vorrà un po’ di allenamento, è vero, ma la soddisfazione ripagherà lo sforzo.
Evitate la monotonia, c’è un nodo per ogni occasione!
Abbiamo visto come fare il nodo alla cravatta: abbiamo qui presentato la spiegazione passo dopo passo per fare quattro dei nodi più usati dagli uomini di tutto il mondo; nodi classici, eleganti e semplici da fare.
Ne esistono di splendidi, come l’originale nodo Onassis o l’inglesissimo nodo Atlantico, più complicati da ottenere al primo tentativo. Oppure il mezzo Windsor, appena più discreto del Full Windsor sopra descritto, o il nodo piccolo, adatto anche ai tessuti più spessi.
Se amate le cravatte e volete osare, mantenendo l’eleganza e lo stile che si addice ad una bella cravatta in seta, sappiate che esistono ormai tutorial video per tutte le forme e per tutti i tipi di nodi di cravatta.
Annodare la vostra cravatta in maniera originale sarà piuttosto semplice. Non resterà che trovare lo stile più adatto a voi…e mettersi alla prova con qualche esperimento davanti allo specchio!