Chi non ha mai sperimentato uno strano dolore al collo, accompagnato da malessere e – nei casi peggiori – uno strano senso di nausea? Come è noto, si tratta di quella che generalmente si definisce “cervicale”, una forma di infiammazione che colpisce le vertebre del collo coinvolgendo equilibrio, mobilità e una sequela quasi infinita di consigli su come non comportarsi onde non scatenare attacchi più in là negli anni.
Tecnicamente, il dolore cervicale (o “cervicalgia”), è uno stato di infiammazione e dolore muscolo-scheletrico che colpisce le vertebre cervicali che sostengono collo e testa, anche identificate come “rachide cervicale” (vertebre da C1 a C7). Si tratta di una patologia estremamente diffusa, soprattutto per chi tende alla sedentarietà e ad abitudini non proprio salutari, che può colpire anche in giovane età.
Vediamo dunque come curare la cervicale, non prima di averne analizzato i sintomi e le strategie di prevenzione.
Quali sono i sintomi di una cervicale infiammata?
È un tipo di patologia molto diffuso, specialmente tra le donne. Può rimanere concentrato solo sul rachide cervicale, oppure può irradiarsi in maniera ascendente verso la testa, scatenando sintomi quali capogiri e nausee o emicranie di tipo tensivo.
Può irradiarsi verso le spalle, dando origine a dolori che possono arrivare fino alle mani e comportano talvolta sintomi come il formicolio delle dita e perdita di sensibilità.
La cervicale inoltre, causa un irrigidimento del collo e un intorpidimento generale che dà seguito a una forte riduzione della capacità di movimento. È molto comune che una cervicale infiammata si abbini a frequenti mal di testa.
Non è cosa da sottovalutare se dolori cervicali forti e persistenti sono associati ad una febbre alta. Questi sintomi, sono infatti riconducibili ad un’infezione da meningococco in atto, per cui è bene consultare tempestivamente un medico o un pronto soccorso.
In alcuni casi, se opportunamente trattato, il dolore cervicale scompare dopo qualche giorno; ma in molti casi, se non risolto correttamente, può divenire una patologia cronica con frequenti recrudescenze. Ma prima di parlare di rimedi e cure, vediamo quali sono le cause più frequenti di cervicalgia.
Principali cause del dolore cervicale
Abbiamo già detto che le vertebre coinvolte sono quelle del tratto cervicale, a sostegno di collo e testa, ora vediamo perché questa zona può infiammarsi e causare dolore.
Generalmente i dolori a carico di questa zona sono di tipo traumatico, ma possono contribuire anche altri fattori come: lo stress, le posture scorrette, lo scarso (o assente) esercizio fisico, o altre malattie.
Per questo, se il dolore cervicale permane a lungo o si ripresenta con una certa frequenza, è bene indagare in maniera approfondita tramite uno specialista che magari prescriverà delle indagini mirate, come ad esempio una TAC.
Il dolore cervicale e la cattiva postura che ne può scaturire a compensazione di ciò, può inoltre innescare dolore vertebrale in altri punti della schiena (es. zona lombare). Bisognerà quindi stabilire, quale tra le seguenti cause sia all’origine del dolore cervicale:
- Traumi: la causa più comune è dovuta a traumi riportati durante un’attività sportiva; durante attività lavorative (sollevamento di pesi, carico e scarico); o a seguito di incidenti stradali, come ad esempio il classico colpo di frusta.
- Curvatura errata della schiena: alcune persone presentano una curvatura della schiena non corretta, poiché sono affette da lordosi, scoliosi o cifosi e questo può portare ad una compensazione del tratto cervicale, che viene quindi sollecitato in maniera scorretta. A causa di ciò la muscolatura, le vertebre e i nervi si infiammano per effetto della continua sollecitazione.
- Postura scorretta: la vita sedentaria, i lavori in cui si sta seduti ad una scrivania (o in auto) per molte ore, portano ad assumere posture scorrette e ad indebolire la muscolatura del tratto cervicale, che inevitabilmente viene sottoposta a grandi sollecitazioni e tende ad infiammarsi spesso. Includiamo in questa voce anche la scarsità di moto o l’assenza di qualsiasi attività sportiva, che invece sarebbe di grande beneficio nel tenere i muscoli allenati.
- Malattie ossee: alcuni dolori, come la cervicale, sono tipici di certe malattie a carico dell’apparato scheletrico. Tra queste annoveriamo l’artrosi, l’artrite reumatoide, l’osteoartrosi e l’ernia del disco.
- Malocclusione: In questo caso, una non corretta chiusura della bocca che impedisce il corretto funzionamento dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), può innescare dei fenomeni tensivi di testa e collo e causare quindi delle infiammazioni. È spesso associata a ripetuti mal di testa.
Cosa fare per prevenire o ridurre il dolore cervicale
Esiste una cura per la cervicale? Ovviamente, la prima terapia per curare la cervicale, consiste nell’adottare uno stile di vita sano, ovvero ridurre al minimo quelle che sono le abitudini scorrette in termini di postura, e praticare dell’attività fisica. Vediamo come curare la cervicale, adottando delle azioni mitiganti che possano prevenire a monte i dolori cervicali:
- Assumere una postura corretta: sia che si tratti di stare seduti in ufficio per molte ore o anche in piedi. Nel primo caso, può essere d’aiuto fare una pausa ogni ora e praticare degli esercizi di stretching per braccia e collo. Una sedia ergonomica e la giusta altezza della scrivania possono aiutare ulteriormente nel ridurre le posture scorrette. In alcuni casi una ginnastica di tipo posturale può aiutare a correggere delle posture sbilanciate.
- Praticare sport regolarmente: meglio sarebbe praticare delle discipline in cui si rinforzi la muscolatura ma si tenda anche ad allungarla e a rilassarla, come yoga o pilates. Se non avete proprio tempo di andare in palestra, è possibile trovare numerosi tutorial di esercizi di stretching online, da praticare quotidianamente anche in casa.
- Imparare a sollevare pesi e carichi: se per lavoro vi trovate a sollevare spesso dei carichi, è bene che oltre ad un aiuto di tipo meccanico, quando possibile, impariate a sollevare correttamente i pesi, piegandovi bene sulle ginocchia e non facendolo con le gambe tese o rigide; questo può minimizzare l’insorgenza di traumi.
- Portare un byte notturno: in caso di malocclusione dentale, è bene farsi visitare da un ortodonzista che potrà realizzarvi un byte su misura da portare la notte, per ridurre le tensioni cervicali.
- Usare un cuscino ortopedico: può essere un ulteriore ausilio per migliorare la postura durante il sonno e ridurre i dolori cervicali innescati da tensioni muscolo scheletriche.
Dopo aver visto le azioni di tipo preventivo, vediamo ora come curare la cervicale tramite delle azioni mirate. In questo caso, passeremo in rassegna, le cure fisioterapiche, quelle farmacologiche e infine quelle mediche e chirurgiche.
Fisioterapia
Nei casi di cervicale risultano essere d’aiuto delle attività fisioterapiche, che nello specifico sono:
- Massoterapia: è una categoria di massaggi di muscoli e tessuti connettivali che serve ad allentare le tensioni, e quini l’infiammazione causata ai muscoli e ai nervi delle vertebre cervicali.
- Osteopatia: serve per riallineare le vertebre del cranio e della spina dorsale, in modo da contenere dolori e infiammazioni dovute a posture errate e a compensazioni posturali scorrette.
- Ionoforesi: è un metodo in cui si utilizza la corrente per far penetrare un principio attivo nella zona infiammata.
- Agopuntura: serve a stimolare dei punti antalgici, tramite l’inserimento di aghi.
- Tecar: è una terapia che produce calore dall’interno, tramite il passaggio di radiofrequenze nei tessuti, che hanno un’azione stimolante di vasodilatazione e maggior circolazione sanguigna, che in termini tecnici si traduce anche in un recupero più rapido dai processi infiammatori.
Utilizzo di antidolorifici
Quando il dolore si fa insopportabile, una mera attività fisioterapica può non essere sufficiente e magari andrà accompagnata a degli antidolorifici. Vediamo qual è il miglior antidolorifico per la cervicale e quali sono i più utilizzati tra i rimedi naturali e i farmaci veri e propri.
- Gli antidolorici naturali: il dolore cervicale spesso necessita di un trattamento farmacologico per la sua intensità e durata. I rimedi naturali si reputano una scelta accessoria, o sono indicati in quei casi in cui lo stress ne sia la causa principale a livello muscolo-tensivo.
Tra i rimedi naturali, troviamo dunque tutte quelle piante che favoriscono un’azione rilassante e ansiolitica come:
- Camomilla
- Melissa
- Valeriana
- Tiglio
Oltre alle tisane, che possono essere preparate con le piante appena elencate, possiamo trovare delle droghe miorilassanti in forma di creme e pomate: è il caso della canfora, del peperoncino e dell’arnica.
- I farmaci: Come già accennato, è più frequente che una cervicalgia, specialmente se di tipo cronico, richieda un trattamento farmacologico, ovviamente prescritto da un medico e con una durata ben definita. Vediamo dunque come curare la cervicale tramite l’utilizzo di farmaci.
Per la cura del dolore si utilizzano:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): che hanno un’azione antinfiammatoria appunto e antidolorifica. A questa categoria appartengono, Ibuprofene, Acido acetilsalicilico, Diclofenac, etc.
- Farmaci corticosteroidi a base di cortisone (anche ad azione topica o iniettabili): Prednisolone, Metilprednisolone, etc.
- Narcotici: come Codeina e Tramadolo.
Non esiste dunque un miglior antidolorifico, ma questo deve essere prescritto dal medico a seconda dell’entità e della durata della cervicalgia, cercando nel contempo di capire quali solo le cause che portano ad avere una cervicale infiammata, e abbinandolo per quanto possibile, a della terapia mirata e dell’esercizio fisico.
Cure mediche e chirurgia
In ultima analisi, se il dolore cervicale è causato dalla compressione del midollo spinale per la presenza di un’ernia discale, è possibile pensare ad un intervento chirurgico, di rimozione del disco erniato e conseguente sostituzione dello stesso.
Di solito questa problematica può essere conseguenza dell’artrosi che tende a consumare i dischi intravertebrali o di lavori usuranti in cui ci sia movimentazione di carichi pesanti che a lungo andare portano alla compressione e conseguente attrito tra le vertebre.
Per questo tipo di intervento è bene intraprendere un percorso specialistico che riesca ad identificare le cause del dolore cervicale e tenti altre opzioni prima di intervenire.
Una di queste, che può non essere risolutiva ma può dare sollievo almeno temporaneo, è l’ozono-terapia. Consiste nell’iniettare una miscela di ossigeno e ozono negli spazi intra-discali, creando un cuscinetto che allevi le pressioni sulle vertebre usurate.