Se credi che il numero dei tuoi battiti cardiaci al minuto sia troppo basso, aspetta di arrivare alla fine di questo articolo.
Scoprirai se hai effettivamente motivo di preoccuparti, oppure se sia tutto nella norma!
Informazioni preliminari
Per prima cosa, ti raccomando di rivolgerti al tuo medico curante nel caso in cui il tuo battito cardiaco misurato a riposo:
- Ha avuto un aumento o un valore costante oltre 100
- Non sei un atleta allenato e questo valore è costantemente sotto i 60.
In particolare, poni attenzione alla frequenza cardiaca in caso di sintomi come: affanno, vertigini, sensazione di svenimento e altri stati di salute di cui non conosci l’origine.
Se, invece, stai ragionevolmente bene e vuoi tenere autonomamente sotto controllo i tuoi battiti cardiaci, troverai in questo articolo qualche consiglio utile per farlo! Continua a leggere e troverai preziose informazioni su come aumentare i battiti cardiaci!
Numero di battiti cardiaci nella norma
Prima di allarmarti, dovresti avere la certezza che il numero dei tuoi battiti cardiaci sia anormale. Per questo, è bene che tu sappia quanti battiti cardiaci al minuto sono considerati nella norma.
Secondo la maggior parte delle linee guida, la frequenza cardiaca a riposo sarebbe compresa tra 60 e 100 battiti al minuto. In realtà, le cose non stanno proprio così! La questione semplicistica secondo cui l’intervallo 60-100 battiti al minuto sia considerato quello normale, non vale sempre.
In generale, considerando tutti gli esseri viventi, il battito cardiaco medio misurato a riposo è inversamente proporzionale all’aspettativa di vita. Di conseguenza, più aumenterà la velocità dei battiti, minore sarà l’aspettativa di vita di quella specie. Potremmo quasi dire che l’aspettativa di vita non si misuri in anni, ma in numero di battiti e nella loro frequenza.
L’uomo rappresenta quindi un caso fortunato nel regno animale, perché la frequenza di battiti è molto inferiore rispetto a quella di altre specie. Qualora volessi approfondire questo aspetto, ti consiglierei di rifarti a molta della letteratura scientifica che approfondisce questa teoria.
Da cosa dipende la frequenza cardiaca?
Tornando alla questione principale, possiamo fare alcune considerazioni preliminari molto interessanti:
- La frequenza dei battiti cardiaci dipende da molti fattori. Non è, quindi, possibile stabilire a priori quale sia il valore normale o quello anomalo senza considerare lo stile di vita, le abitudini e anche fattori genetici.
- Quindi, un battito cardiaco con 90 pulsazioni al minuto si può considerare normale per chi non è allenato e relativamente giovane, allo stesso modo di chi, sempre giovane ma in allenamento, abbia 60 pulsazioni al minuto.
- In realtà, anche lo scarto di soli 30 battiti può fare la differenza perché, come dicevamo, sarebbe auspicabile mantenere il numero di battiti più basso. Ma se stai leggendo questo articolo, non è probabilmente il tuo caso.
- La buona notizia è che il battito cardiaco è un fattore che si può alzare o abbassare entro certi limiti. Anche se la tua situazione fisica fosse particolarmente compromessa, sappi che è sempre possibile ottenere un aumento, anche minimo.
Come modificare il numero di battiti
Il numero e l’aumento di battiti dipende, dunque, da fattori che non si possono modificare, come la composizione genetica, ma anche da altri che si possono migliorare attraverso il proprio stile di vita, e non solo.
Nei casi più seri si potrebbe pensare ad un intervento farmacologico. Prima di pensare alla soluzione farmacologica, però, prova a condure uno stile di vita più sano. Continua a leggere per scoprire come aumentare i battiti cardiaci con uno stile di vita più sano.
Come alzare i battiti cardiaci con uno stile di vita più sano
- Inizia a praticare gradualmente dell’attività fisica. Ovviamente, per cominciare bisogna che tu non faccia esercizi che richiedano uno sforzo eccessivo, cosa che potrai fare con un allenamento costante.
- Prenditi cura della tua alimentazione; di seguito ti consiglierò cosa mangiare per aumentare i battiti cardiaci e, se credi di avere intolleranze o allergie a particolari alimenti, rivolgiti al tuo medico o a un buon nutrizionista.
- Preoccupati della qualità del tuo sonno. Questa non dipende dalla quantità di ore ma dalla tua gestione dello stress durante la giornata e soprattutto prima di andare a letto. Potresti praticare attività rilassanti o bere una tisana o una camomilla e andare poi a dormire.
- Se fumi, prova a smettere o, quantomeno, cerca di ridurre il numero di sigarette.
Se seguirai questi semplici consigli, noterai un miglioramento nella tua frequenza cardiaca che ti farà stare meglio; anche un miglioramento di 10 battiti cardiaci sarà un risultato straordinario perché ti permetterà di risparmiare molta energia durante le attività quotidiane.
Avere battiti più lenti e bradicardia
La bradicardia è una condizione opposta alla tachicardia. Essa si manifesta, infatti, quando i valori della frequenza cardiaca scendono al di sotto della norma.
Considerando sempre tutte le variabili di cui sopra, si parla di bradicardia nell’adulto quando l’intervallo di frequenza cardiaca è inferiore a 60 pulsazioni al minuto. Quando questo valore scende al di sotto dei 40 battiti per minuto si tratterebbe di bradicardia grave.
Cause della bradicardia
La bradicardia, o comunque una frequenza cardiaca piuttosto bassa, può essere causata da vari elementi:
- Apnee notturne ostruttive
- Ipotiroidismo
- Lupus
- Miocardite
- Attacchi di cuore
- Cardiopatie congenite
- Complicanze chirurgiche cardiache
- Emocromatosi
- Farmaci (antipsicotici, antipertensivi)
- Febbre reumatica
- Morbo di Hashimoto
Oltre questi fattori, relativamente prevedibili, ci sono altri fattori di rischio, che possono invece essere gestiti, come:
- Abuso di droghe
- Ipercolesterolemia
- Ipertensione
- Alcolismo
- Ansia
- Stress
Sintomi della bradicardia
Tra i sintomi più ricorrenti della bradicardia patologica, si annoverano:
- Confusione
- Disturbi del sonno
- Fatica
- Ipotensione
- Sincope
- Dolore al petto
- Dispnea
- Vertigini
- Vuoti di memoria
Se curerai questi stati di malessere, potrai evitare complicanze, come:
- Arresto cardiaco improvviso
- Insufficienza cardiaca
- Svenimenti frequenti
Prima di fare qualsiasi diagnosi, comunque, mettiti in contatto con uno specialista o con il tuo medico curante. Come dicevamo sopra, l’abbassamento del numero di battiti può essere molto positivo per alcuni soggetti, e magari non per altri; infatti, la bradicardia non riflette sempre una condizione patologica, ma anzi potrebbe essere la risposta fisiologica a un cambiamento nello stile di vita.
Di seguito ti darò, comunque, alcuni consigli generali su diversi modi che ti aiuteranno a capire cosa fa aumentare i battiti cardiaci.
Come aumentare i battiti cardiaci con l’alimentazione
Ciò che portiamo sulla nostra tavola può avere un impatto importante sulla salute del cuore. Ma cosa mangiare per aumentare i battiti cardiaci? Di seguito ti elencherò dieci alimenti benefici da mangiare se desideri aumentare i tuoi battiti cardiaci.
Uvetta
L’uvetta può contrastare lo sviluppo dei batteri che causano gengivite ed infiammazione; le persone che ne soffrono sarebbero più esposte a problemi cardiaci e l’uvetta contribuisce ad aumentare la resistenza a questa infezione.
Olio di semi di lino
L’olio dei semi di lino è una delle principali fonti vegetali di acido linoleico ed alfa linoleico, utili alla formazione degli omega 3. Questi, presenti anche nelle noci, contribuiscono a diminuire la pressione sanguigna e a prevenire variazioni del ritmo cardiaco. Contribuiscono, inoltre, ad abbassare i livelli dei trigliceridi ed il rischio di formazione di trombi.
Frutta secca
La frutta secca è benefica per il cuore grazie all’alto contenuto di grassi monoinsaturi e polinsaturi e della bassa presenza di grassi saturi. Consumarla da due a quattro volte alla settimana può contribuire ad aumentare la resistenza alle patologie cardiache.
Cereali integrali
I cereali integrali contengono antiossidanti, fitoestrogeni e fitosteroli, agenti protettivi per le coronarie. Anche le fibre contenute nei cereali integrali sono correlate a benefici per il cuore; agevolano la digestione dei grassi e diminuiscono i livelli del colesterolo LDL.
Legumi
I legumi contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Essi contengono, inoltre, sostanze benefiche come i flavonoidi, che agiscono riducendo il rischio di infarto e di ictus, contrastando la formazione di coaguli nel sangue.
Cioccolato extra-fondente
Consumarlo in quantità moderate può contribuire a migliorare la salute cardiovascolare ed il funzionamento del sistema immunitario, riducendo l’infiammazione. Il merito è dei flavonoidi, contenuti nel cacao, con azione protettiva di vasi sanguigni e cuore. Il cacao contribuirebbe ad abbassare la pressione sanguigna.
Pomodori
Fonte di vitamina A e vitamina C, potassio, fibre e licopene. Questo insieme di nutrienti contribuisce a prevenire le malattie cardiovascolari. La cottura dei pomodori diminuisce il contenuto di vitamina C, ma facilita l’assorbimento del licopene, mentre l’attività degli antiossidanti rimane inalterata.
Mele
La loro azione protettiva nei confronti del cuore è dovuta al contenuto di antiossidanti, essenziali nel prevenire la formazione di placche nelle arterie, nell’inibire l’ossidazione del colesterolo LDL e l’infiammazione. La pectina contenuta nelle mele contribuisce inoltre ad abbassare i livelli del colesterolo nel sangue.
Melograno
Contribuirebbe a ridurre la formazione di placche nelle arterie e ad abbassare i livelli della pressione sanguigna. I benefici dei melograni sarebbero dovuti al loro contenuto di polifenoli, compresi gli antociani, contenuti anche in altri frutti, come i mirtilli, ed i tannini, presenti anche nel tè. Il succo di melograno contiene un più alto quantitativo di antiossidanti rispetto ad altri alimenti.
Banane
Il potassio, ampiamente contenuto nelle banane, contribuisce a mantenere le normali funzioni del cuore ed a bilanciare la presenza di sodio e di acqua nell’organismo. Il potassio aiuta i reni ad eliminare il sodio in eccesso, mantenendo così dei livelli salutari di pressione sanguigna. L’assunzione di potassio è fondamentale per chi assume farmaci diuretici a causa di problemi cardiaci, perché attraverso l’urina, oltre al sodio ed ai liquidi in eccesso, viene eliminato il potassio stesso. Altre fonti di potassio sono spinaci e patate dolci.
Soluzioni farmacologiche
Solo in alcuni casi estremi e diagnosticati da uno specialista, dunque, la bradicardia richiederebbe l’assunzione di farmaci.
La scelta del trattamento dipende dal tipo di problema responsabile dell’alterazione, dalla causa scatenante e dalla gravità dei sintomi.
Di seguito, ti elenco alcune classi di farmaci maggiormente impiegate quando non si sa come alzare i battiti cardiaci:
- Atropina: è un antimuscarinico molto utilizzato in terapia per la cura della bradicardia; in particolare, se causata da avvelenamento da digitale. Negli adulti si suggerisce di assumere 0,4-1 mg di atropina per via endovenosa. Assumerla in dosi eccessive può provocare allucinazioni, arrossamento della cute, ipertermia, midriasi, secchezza delle fauci.
- Isoprotenerolo: farmaco simpatico-mimetico indicato per trattare la bradicardia dipendente da una dose eccessiva di betabloccanti e per le bradicardie resistenti all’atropina. Si raccomanda di assumere il farmaco per infusione endovenosa iniziale di 1-20 mcg/min, regolando la posologia in base all’effetto terapeutico.
- L’impianto di pacemaker è l’opzione chirurgica estrema per trattare completamente la bradicardia severa, causata da una grave alterazione della trasmissione degli impulsi elettrici cardiaci.
Stile di vita e alimentazione sani per un cuore in perfetta salute
La nostra intenzione non è quella di sostituirci al parere medico, speriamo soltanto che questo articolo ti abbia aiutato a capire come aumentare i battiti cardiaci e alzare così la frequenza cardiaca, o ti abbia almeno spinto a prenderti cura del tuo cuore e della tua salute. Come hai visto, per migliorare il tuo benessere psicofisico potrai prestare particolare attenzione alla tua alimentazione e al tuo stile di vita o, nei casi più seri, procedere con una cura farmacologica.