La frequenza cardiaca è un importantissimo indicatore di salute, è normale, quindi, essere spesso preoccupati quando il nostro cuore batte con dei ritmi anormali, troppo bassi o troppo alti.
Tuttavia, una frequenza cardiaca alta non è sempre un segno che si sta per avere un attacco di cuore. A volte potrebbe essere una normale reazione del corpo all’esercizio o a vari fattori ambientali.
Ecco perché in questo articolo ti spieghiamo quando preoccuparsi di battiti cardiaci alti o bassi.
Ti spiegheremo anche quanti devono essere i battiti cardiaci al minuti in un individuo sano e quali valori rendono un un battito cardiaco normale.
Inoltre, parleremo dei i principali fattori che potrebbero alterare il ritmo cardiaco con lo scopo principale di aiutarti a prendere decisioni informate sulla tua salute.
Informazioni preliminari
Per capire quando preoccuparsi dei battiti bassi o alti, è importante sapere come funziona normalmente il nostro cuore e quando possiamo dire che abbiamo un battito cardiaco normale.
Come dovrebbe essere, quindi, il battito del cuore? Per cominciare, i battiti cardiaci vengono originati dal nodo del seno, una specie di pacemaker naturale che si trova nell’atrio destro del nostro cuore. Il nodo del seno scandisce il ritmo sinusale e invia segnali elettrici che contraggono gli atri superiori, facendo scorrere il sangue verso i ventricoli inferiori.
Lo stesso segnale elettrico raggiunge i ventricoli con un leggero ritardo, permettendo loro di riempirsi di sangue, prima di pomparlo nel resto del corpo. Tutto questo processo è un singolo battito del cuore. Anche se la spiegazione sembra lunghissima, il processo richiede circa un secondo per essere completato, o anche meno, tutto dipende se i battiti cardiaci sono alti o bassi.
Quanti devono essere i battiti cardiaci al minuto?
Quando vogliamo sapere se qualcuno ha un battito cardiaco normale, dobbiamo misurare i battiti al minuto (bpm). A riposo, il numero normale di battiti cardiaci per un adulto sano è compreso tra 60 e 100 al minuto. Tuttavia, come vedremo in seguito, ci sono fattori che possono alterare lievemente la frequenza cardiaca senza, però causare problemi di salute.
Infatti, nei bambini di età inferiore ai 10 anni si riscontrano spesso differenze nei valori rispetto a quello che è solitamente considerato un battito cardiaco normale. Nell’elenco qui sotto troverete la velocità con cui il cuore dovrebbe battere per ogni gruppo di età:
- Neonati da 0 a 1 mese: da 70 a 190 bpm
- Neonati da 1 a 11 mesi: da 80 a 160 bpm
- Bambini da 1 a 2 anni: da 80 a 130 bpm
- Bambini da 3 a 4 anni: da 80 a 120 bpm
- Bambini da 5 a 6 anni: da 75 a 115 bpm
- Bambini da 7 a 9 anni: da 70 a 110 bpm
- Bambini sopra i 10 anni e adulti: da 60 a 100 bpm
Di conseguenza, non c’è nulla di cui preoccuparsi se la frequenza cardiaca rientra all’interno dei valori elencati sopra, a meno che non si abbia una patologia cardiaca.
Fattori che influenzano i battiti cardiaci
Adesso sai quale dovrebbe essere la tua frequenza cardiaca a riposo. Tuttavia, la frequenza cardiaca può essere influenzata da molti fattori. Alcuni dei principali sono:
- Esercizio fisico: è noto che la frequenza cardiaca diventa più veloce durante l’attività fisica intensa. Tuttavia, negli atleti ben allenati, la frequenza del polso a riposo tende ad essere bassa, anche sotto i 60 bpm. Questo perché il cuore è diventato più forte e lavora in modo più efficiente.
- Riposo notturno: un ritmo dei battiti cardiaci più basso di 40-50 bpm durante il sonno è considerato normale.
- Emozioni: lo stress, l’ansia, la tristezza e la gioia intensa possono causare una frequenza cardiaca accelerata.
- Temperatura corporea: il cuore tende a battere più velocemente quando si ha la febbre.
- Temperatura ambiente: i battiti cardiaci tendono ad essere più alti quando il clima è molto caldo e umido. Tuttavia, di solito i valori variano al massimo di 10 bpm.
- Malattie: i battiti cardiaci possono essere alterati a causa di disidratazione, ipertiroidismo, ipossia, aritmie cardiache e altre malattie.
- Farmaci: i beta-bloccanti di solito causano battiti cardiaci bassi. I farmaci che stimolano la tiroide hanno, invece, l’effetto opposto.
- Droghe: tutte le droghe possono influire sul ritmo dei battiti cardiaci cardiaco, comprese la caffeina e la nicotina.
- Posizione del corpo: stare seduti o in piedi non dovrebbe causare una differenza significativa nel battito cardiaco. Tuttavia, proprio al momento di alzarsi, i battiti cardiaci potrebbero essere legermente più veloci. Ma tranquillo, si stabilizzeranno entro un paio di minuti.
- Peso corporeo: le persone obese tendono ad avere una frequenza cardiaca più alta, ma rimangono comunque all’interno della gamma di valori normale.
Sintomi associati ai battiti cardiaci bassi e alti
Spesso siamo in grado di percepire le variazioni della nostra frequenza cardiaca senza bisogno di una misurazione particolare. Tali alterazioni, se non associate a una patologia, non causano di solito ulteriori sintomi. A volte semplicemente un’improvvisa sudorazione eccessiva.
Tuttavia, in altri casi, possono essere associati ai seguenti sintomi:
- In caso di battiti cardiaci alti, si possono sentire palpitazioni, svenimenti o una specie di vuoto nel cuore.
- I battiti cardiaci bassi sono, invece, molto spesso asintomatici. Tuttavia, talvolta possono essere associati a vertigini, vomito, mal di testa, stanchezza, incoscienza e brividi di freddo.
Battiti cardiaci alti – quando preoccuparsi?
I battiti cardiaci alti sono quelli che più spesso portano una persona a preoccuparsi. Quando si ha una frequenza cardiaca superiore a 100 bpm, si dice che si soffre di tachicardia.
Questa condizione si verifica spesso come conseguenza dell’esercizio fisico intenso o di stress, e poi scompare senza arrecare danni all’organismo. In altri casi, invece, può essere causata da una condizione patologica più seria che fa sì che i segnali elettrici che gestiscono il ritmo dei battiti cardiaci sia più veloce del normale.
Discuteremo si questa condizione in modo più approfondito in seguito e ti diremo quando è il momento di preoccuparsi e di consultare il proprio medico di fiducia.
Cause della tachicardia
In alcuni casi, una frequenza cardiaca alta è una risposta fisiologica e funzionale per il corpo. In altri, tuttavia, questa condizione può essere indicativa di un’aritmia o di qualche altra condizione cardiaca più seria.
Cause fisiologiche
Cominciamo con le situazioni in cui i battiti cardiaci alti aiutano il nostro corpo a funzionare correttamente:
- Sforzo fisico: quando facciamo sport o altre attività fisiche intense, l’attività del cuore accelera per fornire ossigeno a tutti i muscoli in maniera efficiente.
- Emozioni intense: l’ansia e lo stress mantengono il nostro corpo in una situazione di costante “lotta o fuga”. Quindi, cosí come avviene con l’esercizio fisico, i battiti cardiaci diventano più alti per ossigenare i muscoli in modo che siano sempre pronti all’azione.
- Pasti pesanti: se il cibo è molto difficile da digerire, il sistema digestivo può richiedere più sangue per funzionare. Questo può portare a un leggero aumento della frequenza cardiaca.
- Menopausa: Occasionalmente, i cambiamenti ormonali che avvengono durante la menopausa causano palpitazioni. Tuttavia, queste durano solo pochi minuti e non causano vertigini.
- Deficit nutrizionale: una rapida frequenza cardiaca alta è comune quando c’è un deficit di elettroliti. Per esempio, potassio, sodio, calcio o magnesio.
- Alcol e caffeina: il consumo di grandi quantità di queste sostanze può far battere il cuore più velocemente. Al contrario, anche un periodo prolungato di astinenza può avere questo effetto.
- Nicotina: Il fumo aumenta la pressione sanguigna, facendo lavorare di più il cuore.
NOTA: Anche se queste situazioni non sono legate a patologie specifiche, alcune di esse possono causare danni alla salute se causano tachicardia in maniera ricorrente.
Cause patologiche
In altri casi, una frequenza cardiaca accelerata può essere dovuta a varie malattie. Le più comuni sono quelle legati al funzionamento del cuore:
- Malattia cardiaca congenita
- Arteriosclerosi
- Malattia coronarica
- Insufficienza cardiaca
- Infarto miocardico
- Aritmie cardiache
- Cardiomiopatia
- Condizioni infiammatorie del cuore, come infezioni e tumori
D’altra parte, ci sono patologie non direttamente associate al cuore che possono causare battiti cardiaci alti e che quindi dovrebbero essere monitorate:
- Malattie funzionali
- Disfunzione della tiroide, come ipertiroidismo o gozzo tiroideo
- Anemia
- Ipoglicemia
- Attacco di panico
Quando andare da un medico?
Abbiamo già detto che i battiti cardiaci alti possono essere dei tutto normali. Tuttavia, come abbiamo visto, una tale condizione potrebbe essere anche legata a una malattia cardiaca. Quindi la domanda rimane: ”Battiti cardiaci alti – quando preoccuparsi?”
Il primo segnale d’allarme è la tachicardia frequente e senza motivo. In altre parole, una tachicardia che non è legata all’attività fisica o alle emozioni, per esempio. Dovresti anche consultare il parere di un medico se il disturbo è associato a uno di questi sintomi:
- Palpitazioni
- Svenimento o sensazione di svenimento
- Vertigini
- Difficoltà respiratorie
- Dolore al petto
In alcuni casi, la tachicardia può essere un sintomo di un attacco di cuore. Dovresti quindi andare al pronto soccorso se senti un dolore al petto che si diffonde verso il braccio o il collo, insieme a sintomi come mal di stomaco, nausea o vomito.
Se non curata a dovere, la tachicardia può compromettere la salute del cuore, quindi è importante recarsi dal proprio medico di fiducia ogni qualvolta che si manifestano sintomi allarmanti.
Battiti cardiaci bassi – quando preoccuparsi?
Abbiamo analizzato nei paragrafi precedenti quanti devono essere i battiti cardiaci al minuto in un individuo sano. Considerando che una frequenza cardiaca normale è compresa tra 60 e 100 battiti al minuto, un polso lento è quello che si trova al di sotto dei 60 bpm.
Questa condizione è nota come bradicardia e, se non è accompagnata da altri sintomi, non c’è nulla di cui preoccuparsi! Ecco alcuni dettagli in più.
Cause della bradicardia
Le persone molto attive e atletiche hanno spesso dei battiti cardiaci molto bassi quando sono a riposo. In questo caso, non c’è da preoccuparsi, al contrario: poiché il cuore si rafforza con l’esercizio fisico costante, ciò testimonia che l’organo funziona in modo più efficiente. In altre parole, riesce a pompare più sangue ad ogni battito, riducendo così la frequenza necessaria per rifornire di sangue tutto il corpo.
Allo stesso modo, la nostra frequenza cardiaca scende sotto i 60 bpm quando dormiamo, senza che ciò comporti alcun rischio per la nostra salute. Tuttavia, i battiti cardiaci bassi possono talvolta essere un sintomo delle seguenti condizioni:
- Danni al tessuto cardiaco
- Miocardite
- Apnea ostruttiva del sonno
- Malattie infiammatorie come il lupus o la febbre reumatica
- Ipotiroidismo
- Ipossia
- Ipotermia
- Squilibrio elettrolitico, come il potassio
Ci sono anche farmaci che possono causare battiti cardiaci bassi. Questi includono beta-bloccanti, sedativi e alcuni farmaci per la pressione alta. In questi casi, il medico può suggerire di monitorare costantemente il polso durante tutto il trattamento.
Quando andare da un medico?
Con queste informazioni, probabilmente volete sapere quando preoccuparsi di battiti cardici bassi. In generale, dovremmo preoccuparci quando notiamo segni di stanchezza e mancanza di fiato senza una spiegazione apparente. Inoltre, abbiamo già visto quanti devono essere i battiti cardiaci al minuto. Se noti a lungo termine dei valori troppo bassi ti consigliamo di chiedere il parere del tuo medico di fiducia.
Questi sono spesso i primi segni che il cuore non sta alimentando sufficientemente gli organi e i muscoli del corpo, quindi la sua funzione è compromessa. Altri sintomi preoccupanti sono:
- Vertigini
- Svenimenti
- Dolore al petto
- Confusione
- Problemi di memoria
Cura per battiti cardiaci alti o bassi
La cura dei disturbi della frequenza cardiaca dipende moltissimo dalle cause scatenanti. In particolare, il medico prescriverà una cura completamente diversa se il problema è legato a una patologia. Al contrario, i casi non patologici non richiedono spesso cure farmacologiche.
Trattamento per i casi non patologici
Solitamente, in assenza di patologie non è necessario ricorrere a cure specifiche per far rientrare i valori del ritmo sinusale nella norma.
Tuttavia, per mantenere il cuore in buona salute, potrebbe essere utile investigare la causa. Per esempio, riducendo il consumo di caffeina e di alcohol o riducendo l’intensità dell’esercizio fisico. Se i disturbi interferiscono con le attività quotidiane, il medico può decidere, dopo aver effettuato dei test per valutare la tua condizione di salute, di prescrivere farmaci antiaritmici.
Trattamento per i casi patologici
Qualora i battiti cardiaci alti o bassi fossero accompagnati da altri sintomi, sarebbe opportuno consultare il parere di un cardiologo. Lo specialista, tramite analisi mirate e approfondite, sarà in grado di individuare la causa del tuo malessere e ti prescriverà la cura giusta.
A tal proposito, i beta-bloccanti sono comunemente prescritti per malattie cardiache come angina pectoris, infarto, pressione alta, aritmia o insufficienza cardiaca. Questi farmaci possono anche essere utilizzati per diminuire i battiti cardiaci alti in caso di ansia o ipertiroidismo.
Il trattamento può anche includere l’uso di statine per controllare i livelli di colesterolo e ridurre il rischio di arterie otturate. Come ultima alternativa, quando i farmaci non sono più sufficienti a ripristinare un battito cardiaco normale, si può ricorrere alla chirurgia per installare un pacemaker.
Infine, in alcune situazioni un trattamento specifico contro i battiti cardiaci troppo alti o troppo bassi non è necessario. Per esempio, se il disturbo è causato dalla febbre, un antipiretico può essere più che sufficiente.
Quali test vengono eseguiti per determinare le alterazioni cardiache
Se hai deciso di recarti dal medico avrai sicuramente appurato che i tuoi sintomi sono motivo di preoccupazione. A volte, però, tutto ciò che si desidera è una semplice visita di routine per accertarsi che vada tutto bene.
In ogni caso, il tuo medico può eseguire uno dei seguenti test per determinare se bisognerebbe davvero preoccuparsi della tua frequenza cardiaca:
- Elettrocardiogramma: questo esame consiste nel collegare una serie di elettrodi al petto, che misurano l’attività elettrica del cuore per un tempo stabilito.
- Ecocardiogramma: questo test utilizza le onde sonore per produrre un’immagine del cuore.
- Radiografia del torace: anche se questa è un’immagine statica a raggi X, è molto utile per valutare la salute del cuore e dei polmoni.
- Risonanza magnetica cardiaca: utilizza un campo magnetico per produrre immagini (fisse o in movimento) delle strutture interne ed esterne del cuore.
- Test da sforzo: in questo caso l’obiettivo è analizzare il funzionamento del cuore durante l’attività fisica. Per questo motivo, i battiti cardiaci vengono monitorati mentre il paziente utilizza un tapis roulant o una ciclette.
Domande frequenti
Speriamo che il nostro articolo ti abbia aiutato a imparare qualcosa in più e ti abbia aiutato a capire quanti dovrebbero essere i battiti cardiaci al minuto e quando biognerebbe preoccuparsi dei disturbi. Prima di salutarci, ecco le risposte ad alcune domande chiave riguardo i battiti cardiaci.
Battiti cardiaci bassi: quando bisogna preoccuparsi?
I battiti cardiaci bassi sono pericolosi quando vebgono accompagnati da sintomi come:
- Mancanza di respiro
- Vertigini
- Dolore al petto
- Confusione
- Svenimento
- Stanchezza
Allo stesso modo, anche la stanchezza continua è un sintomo che dovrebbe farti allarmare. Pertanto, se riscontri delle difficoltà nell’eseguire attività che prima non ti causavano alcuna fatica ti consigliamo di consultare uno specialista.
È meglio avere battiti cardiaci alti o bassi?
Non è possibile rispondere a questa domanda in maniera generale in quanto la risposta dipende tantissimo dalle condizioni di salute e dalla presenza o meno di patologie cardiache. In ogni caso, è importante ricordare quanti devono essere i battiti cardiaci al minuto. Come abbiamo visto precedentemente, la normale frequenza cardiaca a riposo di un adulto in salute è compresa tra 60 e 100 battiti al minuto.
Come misurare i battiti cardiaci manualmente?
Di solito possiamo ottenere una misurazione manuale della nostra frequenza cardiaca abbastanza facilmente. Per fare questo, dobbiamo individuare una zona dove l’arteria è più vicina alla superficie della pelle. A questo proposito, le aree che permettono il rilevamento più affidabile sono le seguenti:
- Polso
- Collo
- Interno del gomito o del ginocchio
- Caviglia
Tuttavia, per comodità si usa spesso il polso o il collo. In entrambi i casi, prima di misurare i battiti cardiaci, dovresti essere a riposo. Si consiglia, quindi, di sedersi o sdraiarsi per almeno 10 minuti prima effettuare la misurazione. Dopo di che si può procedere nel seguente modo:
- Al polso: rilassa la mano sulla quale si effettuerà la misurazione. Poi metti l’indice e il medio oppure il pollice dell’altra mano sull’arteria, appena sotto la base del pollice. Premi leggermente finché non senti il battito.
- Sul collo: metti l’indice e il medio sotto la mascella, vicino al pomo d’Adamo. Premi fino a trovare il polso, ma senza esagerate! Una pressione eccessiva potrebbe ridurre i battiti cardiaci e causare uno svenimento.
Sia che effettuiate la misurazione sul collo che sul polso, una volta individuato il polso, conta i battiti per 30 secondi. Poi moltiplica il risultato per due per determinare i battiti al minuto. Ecco fatto!